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LA MEMORIA DI RAZZA!

LA MEMORIA DI RAZZA!
Voglio affrontare questo argomento conscio del fatto che sarà motivo di polemiche e pareri discordanti, ma troppe volte la memoria di razza è stata tirata in causa in modo inappropriato.
Iniziamo prima di tutto a spiegare di cosa si tratta, cosa è la memoria di razza che oggi è cosi tanto menzionata e spesso motivo di discussione. La memoria di razza è presente in tutte le razze canine, ed è quel bagaglio genetico che contiene tutte le caratteristiche della singola razza, che sono state stampate in anni di selezione dagli allevatori, che con continui accoppiamenti mirati hanno voluto esaltare alcune caratteristiche ed eliminarne altre. Per esempio, le razze pastore come il Cane Da Pastore Maremmano, o il Pastore Scozzese, sono state selezionate per aiutare l’uomo a governare il bestiame, il che significa che negli anni gli allevatori hanno selezionato cani con caratteristiche idonee a questa mansione, e hanno scartato i soggetti meno “portati”, con l’intento di ottenere soggetti sempre più adatti a custodire e guidare il bestiame. Tutte le caratteristiche che contraddistinguono oggi il Maremmano e il Pastore Scozzese, fanno di loro degli ottimi cani pastore rappresentando la famosa memoria di razza. Ovviamente le razze sono tantissime, ed ognuna di esse è stata creata dall’uomo per uno scopo ben preciso; tutte le razze hanno la loro memoria di razza che negli ultimi anni è stata tirata in causa per spiegare comportamenti, e purtroppo anche tragedie. 
Sempre più spesso si legge nei giornali, sui social, e in TV di cani che sfuggono al controllo dei proprietari e aggrediscono persone o altri animali, spesso uccidendo i mal capitati, e queste vicende vedono quasi sempre, come responsabili, cani che appartengono a razze forti come Pit Bull, Dogo Argentino, Pastore Tedesco ecc, e le vittime oltre ad essere gli aggrediti sono i cani stessi che senza avere colpa assumono comportamenti sempre più estremi sino ad arrivare al culmine.
Quando accadono queste cose ovviamente la colpa è dell’uomo, primo perché ha selezionato e ancora seleziona diverse razze canine, che ovviamente sono non semplici da gestire; secondo perché le vende e le affida a persone palesemente digiune in fatto di cani; terzo perché la maggior parte dei proprietari ha frequentato più di un campo di addestramento senza risolvere i problemi con il proprio cane, a dimostrazione del fatto che anche con le migliori intenzioni il supporto che viene dato a chi acquista un cane è pressoché inadeguato o addirittura inutile; e quarto perché le leggi stabilite dallo stato che dovrebbero garantire controlli efficienti per garantire che ogni proprietario di cane sia responsabile e capace di possedere un animale, non sono adatte a garantire tale servizio e le poche che vi sono in vigore non vengono fatte rispettare.
Ma il problema maggiore che riguarda le tragedie legate ai cani che aggrediscono è l’ignoranza di persone che ogni volta che accade una disgrazia, scrive, dichiara e afferma che queste razze agiscono così a causa della loro memoria di razza, e questo porterà sempre alcune razze a sfuggire al controllo e aggredire il prossimo. In poche parole questi ignoranti caproni, compresi molti anzi moltissimi addestratori/educatori, affermano che un Pit Bull che uccide un altro cane lo fa perché la sua memoria di razza, cioè la selezione che ha portato i Pit Bull a diventare un cane da combattimento, prima o poi lo porterà ad attaccare gli altri cani indipendentemente da come il cane viene educato, cresciuto o gestito, rinominando, in questo caso, la memoria di razza condanna di razza. Questo è ciò che terrorizza tutti i miei clienti, e le persone che mi contattano, cioè se il proprio cane, Pit Bull, Dogo Argentino ecc possa un giorno, o meglio sia destinato prima o poi a uccidere qualcuno. Io personalmente sono totalmente in disaccordo con questa stupidaggine della condanna di razza e cercherò di spiegarla in modo da farla capire anche a coloro che sono stati selezionati per essere particolarmente stupidi e ignoranti. La memoria di razza ovviamente esiste, è una cosa esistente ed evidente in ogni cane o quasi, ma è un qualcosa che ha “creato” l’uomo, e che ha iniziato a creare sin dai primi tempi in cui ha cominciato ad addomesticare i canidi per poterlo aiutare nella caccia e nella guardia dei villaggi, e perciò risale a centinaia di anni fa. Ma i cani, tutti i cani, discendono dal lupo che è il loro antenato più prossimo che è stato creato da madre natura che lo ha reso capace di vivere in branco, di collaborare, e di affrontare ogni situazione affidandosi alla forza del branco che opera insieme per il raggiungimento del bene comune. La memoria di razza è quindi è paragonabile ad un innesto, che ovviamente se coltivato con le dovute maniere, e seguito nei giusti modi dall’uomo cresce ogni anno più rigoglioso, e da frutti sempre più ricchi e gustosi, ma se lasciato andare ritorna al suo stato primordiale, e continua la sua vita ritornando al suo ceppo d’origine perché quest’ultimo ha dato vita all’innesto, e non viceversa. Così come nell’esempio dell’ innesto, ogni cane, di ogni razza segue la sua selezione, la sua memoria di razza solo ed esclusivamente se viene visto come tale, cioè un Pit Bull non socializzerà mai con gli altri cani solo ed esclusivamente se il proprietario lo vedrà come un Pit Bull, ma se il proprietario iniziasse a vederlo prima di tutto come cane, cioè come animale sociale che vive in branco e predilige la vita con i suoi simili, il Pit Bull avrà un comportamento e una vita completamente diversa. Se non fosse come dico io alcune razze dovrebbero essere abolite, gli addestratori non dovrebbero esistere, e la maggior parte delle razze non potrebbero per DNA essere affidate a famiglie. Un Dobermann che nasce come razza da lavoro, e ha al suo interno un bagaglio genetico che lo ha portato ad essere un cane instancabile e desideroso di lavorare in modo intenso ed assiduo, non potrebbe e non dovrebbe essere mai e poi mai affidato a delle famiglie che al massimo gli potranno garantire una o due ore di passeggiata al giorno e qualche corsetta di trenta minuti nel fine settimana. Così anche il Border Collie, che è stato selezionato per rincorrere e radunare il bestiame dall’alba al tramonto, non dovrebbe essere affidato a persone che vivono in un monolocale e possono al massimo portarlo a passeggio due volte al giorno per qualche ora per poi lasciarlo il resto della giornata a oziare a casa. E ovviamente i Pit Bull, che sono stati selezionati per combattere con cani, tori ecc, non dovrebbero essere venduti a persone che abitano in un condominio che ospita un cane per famiglia, perché sarebbe come mettere una volpe affamata in un pollaio. Invece no, i cani di qualsiasi razza vengono continuamente vendute dagli allevatori e affidate dalle associazioni alle persone con la solita barzelletta, CRESCILO BENE E SARÀ IL MIGLIOR COMPAGNO DI VITA CHE TU ABBIA MAI AVUTO, oppure, BOBBI CERCA CASA, È BUONO ED EQUILIBRATO CON TUTTI E HA BISOGNO SOLO DI TANTO AFFETTO. Poi una volta che il cane avrà aggredito qualcuno arriveranno dagli stessi signori altre barzellette del tipo, È OVVIO LA COLPA È TUA, COME TI È VENUTO IN MENTE DI FAR GIOCARE UN PIT BULL IN AREA CANI, È NORMALE CHE ABBIA UCCISO L’ALTRO CANE, FA PARTE DELLA SUA MEMORIA DI RAZZA, quello stesso cane che quando doveva assere venduto o affidato per liberare un box aveva solo bisogno di tanto affetto per diventare equilibrato e socievole con tutti. Cioè è cosi, quando devono essere venduti o dati in adozione, i cani sono tutti adatti a vivere in famiglia, a passeggiare in città, a vivere con altri cani all’interno della stessa casa, però quando ci scappa la tragedia entra in ballo la memoria di razza a cui nessuno può rimediare. Poi ci sono gli educatori/ addestratori che hanno più pregiudizi di chi scrive tanto per fare, infatti ogni addestratore ha la “propria” razza che può essere affidata a tutti e adattata a ogni circostanza, e il resto delle razze equivale a m…a inaffidabile che non serve a nulla. In più la maggior parte degli allevatori dichiarano che alcune razze non possono essere reintegrate nella società o recuperate del tutto perché la memoria di razza le limita in alcuni aspetti. Insomma la memoria di razza, o condanna di razza serve unicamente a giustificare l’incapacità dell’uomo e la sua stupidità, e viene tirata in causa quasi sempre da persone che non capiscono nulla in fatto di cani e mal interpretano ciò che leggono nei libri, che a sua volta sono scritti da persone altrettanto ignoranti. Per fare un esempio, acquistando un libro che descrive la razza dello Shar Pei è descritto un tipico comportamento di questi ultimi che è quello di stare sdraiati accanto o dietro i proprietari come volessero proteggerlo, e per questo comportamento gli Shar Pei, come altre razze vengono definiti cani ombra, e questo rende fieri i proprietari di questi cani e i loro allevatori. Peccato che il comportamento per cui sono definiti cani ombra alcune razze come lo Shar Pei, altro non sia che un chiaro atteggiamento di dominanza e possessività che porta questa razze a creare grossi problemi all’interno delle famiglie a causa della loro difficile gestibilità. Nel caso degli Shar Pei è la mal informazione a causare questo, cioè il fatto che i proprietari vanno fieri dei loro cuccioli che iniziano sin da piccoli a comportarsi come descritto nei libri, perché vedono questi comportamenti come un chiaro segno della purezza dei loro cani, e non come un campanello d’allarme che indica chiaramente che il cane sta cominciando a mettere in discussione il ruolo di leader del proprietario. Un'altra domanda che mi verrebbe da fare è, se fosse vero che la selezione, la condanna di razza, impedisce al Pit Bull di interagire con altri animali, come la mettiamo con razze come il Kangal, Pastore Del Caucaso ecc, a chi potrebbero veramente essere affidate queste razze??? Quante persone al mondo hanno le competenze e vivono nel contesto giusto per possedere queste razze senza che uccidano e divorino tutti e tutto??? La risposta è che ci sono talmente tante poche persone adatte, che queste razze non avrebbero ragione di esistere, invece vengono affidate a chiunque con chissà quali promesse, e cosa ancora peggiore vengono cedute a cani e porci che non hanno altre idee in testa se non quella di utilizzare i loro cani per fare del male, perché diciamo la verità, alcune razze come i Pit Bull, Kangal, Malinois spesso o quasi sempre, appartengono a persone che non dovrebbero nemmeno avere la patente, avanzi di galera, tossici, sbandati che già con il loro aspetto e il loro atteggiamento dimostrano la loro poca affidabilità, eppure possiedono bellissimi cani che sfoggiano come fossero armi, e ne vantano la pericolosità, questo è il vero cancro del mondo canino. Spesso i miei video sono criticati e questo è “normale”, ma qualche volta mi scrive qualche idiota che mi insulta perché secondo lui rendendo un cane indifferente all’abbaio di un altro cane in caso venisse aggredito, il cane indifferente ed educato non si saprebbe difendere. Questo accade perché c’è gente che acquista un cane per farsi difendere come se acquistasse un arma, e vuole che il proprio cane sia il più forte della città, e per queste persone vedere un cane calmo educato e indifferente all’aggressività degli altri cani è come possedere una pistola scarica. Io possiedo dei cani “forti”, nelle foto mi piace immortalarli sia in posizioni buffe che in pose che risaltino la loro maestosità e la loro ipertrofia muscolare tipica della razza, ma mai e poi mai utilizzerei i miei cani per farmi difendere a meno che non si tratti di una situazione tanto estrema da non poterne fare a meno. Con i miei cani mi capita quasi tutti i giorni di incontrare persone con cani liberi che provano ad aggredirci, ma mai ho permesso ai miei cani di prendere l’iniziativa di rispondere all’aggressione, così come spesso mi capita di portare cani a casa, e anche in quel caso non ho mai permesso ai miei cani di provare a difendermi in caso di aggressione da parte dell’altro cane. Preston il mio maschio, è palesemente felice quando porto qualche cane a casa perché adora uscire con più cani, e questo accade perché io lo vedo prima di tutto come un cane senza focalizzarmi sulla sua memoria di razza che non può assolutamente eliminare ciò che è la sua MEMORIA DI SPECIE. Il problema legato al discorso delle continue aggressioni che avvengono, e che continueranno inevitabilmente ad aumentare, è legato alla vera condanna dai cani che è quella di vivere con l’uomo che come in mille altre cose, anche con i cani sfrutta al massimo tutto ciò che va a proprio vantaggio e quando avviene qualcosa di negativo trova un alibi, una scusa che in questo caso è la memoria di razza, una condanna di razza, e l’unico a pagarne veramente le conseguenze è il cane stesso, che è stato reso dall’uomo smisuratamente forte, è stato reso dall’uomo indisciplinato e fuori controllo, è stato reso dall’uomo capace di combattere l’uomo stesso magari tramite lavorazioni sulla difesa all’interno di un campo d’addestramento, e poi quando ha mostrato i frutti di tanto impegno e dedizione dell’uomo che lo ha cresciuto come lo voleva, si è trovato da solo all’interno di un box, e ci rimarrà per il resto dei suoi giorni. La memoria di razza è un jolly che allevatori, addestratori, e proprietari giocano a proprio piacimento, ma che di fatto verrà sempre e solo dopo la MEMORIA DI SPECIE che rende ogni cane capace di convivere con altri cani, e che non potrà mai essere cancellata da nessun tipo di selezione perché tutti i cani prima di essere una razza sono un specie capace di vivere in branco, dal Maltese al Kangal. 
Il cane riflette ciò che gli viene dato, ma l’uomo troppe volte dimentica che il cane, non a caso, è nominato il miglior amico dell’uomo, e per una volta si meriterebbe che l’uomo si dimostrasse miglior amico del cane!
#lamemoriadirazza #addestramentocani #marcocassinelli


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