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ADDESTRAMENTO CLASSICO & METODO GENTILE!

ADDESTRAMENTO CLASSICO & METODO GENTILE!

Oggi voglio parlare di due mondi completamenti opposti che vedono come protagonista il mondo cinofilo e l’addestramento dei cani, sia per quanto riguarda i cani impiegati nell’agonismo, che quelli con problemi caratteriali. Come ho già detto l’Addestramento Classico e il Metodo Gentile si basano su filosofie completamente diverse, e puntano a raggiungere obiettivi completamente opposti. 
In breve, nell’Addestramento Classico si utilizza come strumento primario, (non come unico strumento), il collare a scorrimento, ed è completamente bandita la pettorina negli esercizi di ubbidienza e recupero comportamentale, ed è impiegata solo nella lavorazione dei cani da difesa e da ricerca, mentre il Metodo Gentile ammette solo l’utilizzo della pettorina, (e del semistrozzo purché sia di gomma e mai di catena), e bandisce assolutamente il collare a scorrimento, e tutti gli altri strumenti di addestramento che provocano coercizione. 
Ora fin qui tutto “normale”, nel senso che si tratta semplicemente di due scuole di pensiero come accade in molte altre categorie, ma andando ad analizzare bene le due scuole di pensiero vi renderete conto che sia l’una che l’altra hanno delle anomalie provocate dall’incoerenza di chi le sostiene e le pratica, perciò partiamo con una alla volta e analizziamo bene il tutto. 
Partiamo dal Metodo Gentile che come abbiamo già detto in breve prevede solo l’utilizzo della pettorina, e a comodità l’utilizzo di un semistrozzo purché sia di gomma e mai di catena. Oltre a utilizzare solo questi strumenti, il metodo si basa sul rispettare la volontà del cane in tutto e per tutto, sia nel bene che nel male, nel senso che il cane secondo loro, non sbaglia e non va corretto mai, ne quando gioca in modo troppo irruento con un altro cane, ne quando addirittura arriva a mordere e ferire qualcuno. Quando accade che un cane “sbaglia”, secondo i gentilisti, è sempre colpa del proprietario/addestratore che lo ha messo nella condizione di sbagliare, e quindi il cane va comunque ricompensato. Se un cane tira al guinzaglio, secondo i gentilisti, non va mai corretto, anzi bisogna accelerare il passo e allungare il guinzaglio in modo da dare al cane la possibilità di soddisfare il suo bisogno di esplorare senza inibirlo. Se un cane è timoroso verso la gente o la confusione in generale, secondo i Gentilisti, il proprietario deve assolutamente evitare di esporre il cane a qualsiasi tipo di stress, e se abita in un posto affollato deve obbligatoriamente caricare il cane in macchina e portarlo in un posto isolato immerso nel verde per ogni passeggiata, perché costringerlo a passeggiare in un luogo che gli provoca stress sarebbe ovviamente un tipo di approccio coercitivo. Insomma in ogni situazione, qualunque sia il capriccio del cane, secondo i Gentilisti, il proprietario deve OBBLIGATORIAMENTE assecondarlo e sottostare alle regole del proprio cucciolone. Tutta questa filosofia di addestramento potrebbe anche avere un senso, se non esistesse la parola che ho evidenziato, OBBLIGATORIAMENTE, perché non l’ho evidenziata casualmente, si tratta di regole che ogni proprietario deve seguire se vuole far parte del Gentle Team, altrimenti la conseguenza è quella di essere banditi dal gruppo, etichettati come dei sadici che praticano coercizione nei confronti del proprio cane, e gli viene tolta ogni possibilità di frequentare un campo di gentilisti qualunque e ovunque esso sia. Inoltre i gentilisti devono PREFERIBILMENTE essere vegetariani o vegani, e per praticare la professione di addestratore e avviare un proprio campo devono OBBLIGATORIAMENTE essere abilitati dal capo dei gentilisti. Tutto questo a mio parere è un po strano, nel senso che all’interno di questo gruppo, ai cani viene completamente negata la possibilità di vivere secondo la propria natura che prevede la figura di un leader che decide per lui, mentre le persone sono schiavizzate da un capo che impersona una sorta di dittatore che “elimina” chiunque non si sottometta alle sue regole. Per il capo dei gentilisti la coercizione comprende tutto ciò che non decide di fare lui, perché in teoria assecondare il proprio cane in tutto e per tutto significa anche non lasciarlo mai rinchiuso a casa mentre si esce a fare la spesa o si va a lavoro, perché impedire al cane di uscire e fare ciò che vuole durante le ore in cui vi assentate rappresenta comunque una forma di costrizione, in quanto si sta costringendo il cane a stare in casa e dovrebbe essere sbagliato, ma siccome anche il capo dei gentilisti è costretto a farlo questo non viene visto come coercizione, (il cane in natura non starebbe mai sul divano e soprattutto in natura il cane non si separerebbe mai dal branco, perché tutte le attività si svolgerebbero insieme).
Per capire quanta democrazia vi è in questa seta basti pensare alla vita privata del capo dei gentilisti, che sino a poco tempo fa aveva trovato l’amore e condivideva con la sua dolce metà la sua passione di farsi sottomettere dai cani, eleggendo il suo compagno il suo braccio desto in campo cinofilo, sino a quando l’incantesimo non è finito, l’amore si è dissolto, e il suo ormai ex compagno nonché ex braccio destro non è stato definito dal capo stesso incompetente e del tutto inadeguato a lavorare con i cani. 
Oltre a questo, potrebbe sembrare una semplice storia che ha come unico scopo quello di infangare i gentilisti, ma si tratta semplicemente di fatti realmente accaduti e che ancora oggi accadono, i cani gestiti dai gentilisti hanno diritto di vivere nell’anarchia più assoluta, i membri del gruppo, i clienti, e chiunque voglia far parte del mondo dei gentilisti deve assolutamente sottostare alle regole dell’unico vero capo supremo dei gentilisti, il capobranco dei gentilisti. 
Per quanto riguarda i sostenitori dell’addestramento clessico, a mio parere, la situazione non è migliore e vorrei approfondirla in modo dettagliato. Come ho già detto i sostenitori dell’Addestramento Classico sono completamente opposti al metodo gentile, in quanto utilizzano il collare a scorrimento, (e non solo questo in privato), e si basano sul rispettare le leggi di un branco in cui il capobranco, l’uomo, corregge e sottomette il cane ogni volta quest’ultimo “trasgredisce” alle regole e mette in discussione il ruolo del leader. I membri dell’Addestramento Classico utilizzano molto anche il rinforzo positivo quando si tratta di preparazioni agonistiche, che non centrano nulla con il linguaggio del cane, e servono solo a mettere in risalto l’addestratore e a fare curriculum.
Ciò che trovo anomalo in questo gruppo di bravi signori, è la loro incoerenza nell’ ammettere cani e porci nel loro team, infatti la cosa buffa è che è stato aperto un gruppo in cui sono ammessi gli addestratori che appoggiano la filosofia dell’Addestramento Classico, che è formato per il dieci per cento, o forse meno, da addestratori che almeno in campo agonistico hanno saputo farsi un nome, e dal restante novanta per cento, o forse di più, da falliti che solo perché utilizzano il collare a scorrimento, o fanno i dog sitter si paragonano agli addestratori del gruppo stesso. Il gruppo è formato da una miriade di donne frustrate che hanno partecipato al seminario di un addestratore “famoso”, hanno avuto un grigione nella loro vita, e vantano anni e anni di esperienza in campo cinofilo. Il gruppo è composto da altrettanti uomini, non solo donne, che publicano video di pseudo ubbidienze imparate guardando i video su YouTube e si spacciano per addestratori professionisti, ma la cosa più triste è che questo gruppo è nato con il solo scopo di criticare i gentilisti, con slogan che divulgano il messaggio che se tutti utilizzassimo il collare a scorrimento non accadrebbero più tragedie legate ai cani aggressivi, come se la soluzione fosse il collare in se. 
Tempo fa sono stato contattato da un ragazzo che mi chiedeva come vedessi il futuro per gli addestratori che utilizzano il collare a strozzo, me lo chiedeva in modo molto intimorito come se temesse di non poter più lavorare con i cani a causa dei gentilisti, e oggi a distanza di tempo quel ragazzo è uno dei tanti idioti incompetenti che pubblica video inguardabili in cui l’argomento è lo stesso del gruppo, demolire e eliminare i gentilisti. 
Come ho già detto ogni persona, ogni proprietario, ogni addestratore ha la libertà di credere in ciò che vuole, ma la buffonata a mio parere sono le menzogne che vengono divulgate, i falsi messaggi che vengono lanciati, a partire dagli strumenti come il collare a strozzo. Oggi è pieno, strapieno di video che mostrano un cane, in un campo con pseudo distrazioni che conosce, (e che perciò non sono quasi più distrazioni), che torna al richiamo e riceve un bocconcino dall’addestratore, ed il tutto seguito dalla frase “TUTTO GRAZIE AL COLLARE A SCORRIMENTO, CHE SE UTILIZZATO BENE FA LAVORARE IL CANE IN MODO SERENO”. 
Questo è un esempio, ma ci sono mille altri video simili che mostrano parte della verità, ed è questo il problema, cioè che per dimostrare l’inutilità del metodo gentile, bisognerebbe mostrare il lavoro come viene svolto, o almeno parte di esso, e soprattutto mai e poi mai dovrebbero essere mostrate cose come i bocconcini fuori luogo, le carezze smielate e le rotolate col cane sull’erba che nei campi di addestramento classico (quelli veri) sono completamente banditi. Bisognerebbe dire che i nomi più importanti dell’addestramento classico predicano ai loro clienti che il cane non deve mai salire sul divano, e deve avere un suo posto fisso senza mai girare per casa, dovrebbero dire che il cane in una gara IPO è semplicemente un mezzo per raggiungere uno scopo ( cioè quello di fare punteggio e aumentare il prestigio dell’addestratore), ne più ne meno degli animali da circo. Dovrebbe essere detto che in campo non si “ride e non si scherza”, e se l’addestratore ti fa quasi svenire il cane e ti dice col sorriso (tranquillo se muore te lo cambio) lo fa solo ed esclusivamente perché la sua parola è legge e non può mai essere messa in discussione, e il tuo cane deve capire chi è che comanda. 
Bisognerebbe dire che i cani degli addestratori (mi riferisco sempre a quelli veri, che rappresentano questo “Team”) vivono in un box non per chissà quale motivo, ma perché quello è il posto del cane, e a tutti quelli che fanno parte del gruppo bisognerebbe mostrare le lavorazioni dei cani da IPO, quelle vere, che vanno oltre il girare in cerchio in un campo, e che servono solo a fare punti in gara e non a salvare il cane, per vedere quanti uomini e quante donne frustrate continuerebbero a frequentare i campi e a far parte del gruppo stesso.
La stessa giornalista, la scrittrice del coppia e incolla, colei che ha criticato il novantanove per cento degli addestratori nel mondo, pur non avendo nessuna competenza in merito, ha scritto più di una volta che tutti gli strumenti sono ammessi in addestramento, purché gli effetti negativi non siano visibili nel momento in cui il cane gareggia o comunque viene mostrato a fine lavoro. Io stesso non sono contro nessuno strumento, a meno che questo non venga utilizzato per risolvere un problema del cane e non per puro scopo agonistico, e da qui il nome CONTRO L’ADDESTRAMENTO.
In poche parole chi strattona un cane per correggerlo, non per una gara, e lo mostra è da denunciare, chi utilizza un collare elettrico e un doppio guinzaglio per insegnare un riporto e riduce la bocca del cane “una pozza di sangue” a fine sessione, di cui al cane non importa e non ne trae alcun giovamento, è da consigliare a patto che in gara non si vedano segni di coercizione. Il problema dei praticanti dell’addestramento classico, a mio parere, è che il modo unico e solo di fare opposizione ai gentilisti è quello di eliminare tutti i buffoni che si iscrivono al gruppo e ai gruppi solo in cerca di sconti negli stage e nei seminari, e che si mostrino un filino di più di come si addestra un cane, ma questo non accadrà mai, perché l’uomo è per natura ipocrita come il cane è istintivo. 
A conti fatti chi offre di più, il gentilismo o il metodo classico??? In uno, i gentilisti, per diventare istruttori bisogna perennemente sottostare alle regole del capo, e possibilmente mai e poi mai decidere di aprire un proprio campetto di propria iniziativa, e se così non fosse le conseguenze sono sempre le stesse cioè l’esilio dal branco, e il marchio di incompetente e torturatore di cani. Nell’altro, il metodo classico, non si finisce mai di imparare, nessuno dei grandi saprà (vorrà) mai indicare uno o più corsi validi per imparare, l’unico modo è quello di diventare lo schiavo, lo zerbino di un bravo addestratore, e possibilmente oltre a seguirlo e ad aiutarlo, l’ideale sarebbe pagarlo e far capire a lui quanto gliene siamo grati, iniziare ad affiancarlo e magari seguirgli il campo e l’allevamento quando lui non c’è, e un giorno quando finalmente deciderete di aprire un campo vostro e magari di avere un idea leggermente differente dal vostro maestro sappiate che sarete dei falliti sempre inferiori rispetto a chi vi ha insegnato, ma avrete sempre un posto nel gruppo che rema contro i gentilisti, perché più si è meglio è indipendentemente dalle capacità e dalle competenze.
In conclusione per entrare a far parte dei gentilisti, dovete preferibilmente vegetariani/vegani, non contraddire mai il capo supremo, e assecondare il vostro cane sempre e comunque anche a costo di mettere a repentaglio la vostra e la vita della vostra famiglia. Mentre per entrare nel gruppo degli addestratori classici, basta utilizzare un collare a scorrimento, fare il dog sitter utilizzando il collare a scorrimento, aver visto un seminario di addestramento classico o aver letto un libro che tratta l’argomento, e possibilmente indossare una divisa mimetica. 
IN MOLTI LEGGERANNO QUELLO CHE HO SCRITTO, MA IN TANTI NON AVRANNO IL CORAGGIO DI METTERE MI PIACE NONOSTANTE ABBIANO VISSUTO CIÒ CHE HO DESCRITTO, MA COME HO GIÁ DETTO L’UOMO È IPOCRITA COME IL CANE È ISTINTIVO!!!

TAG: addestramento classico
          addestramento gentile
          Marco Cassinelli
          Educazione cani


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