PADRONE & SOTTOMISSIONE!!!
In Italia come in tutto il resto del mondo c'è un numero spropositato di addestratori/educatori, e le discussione più frequente tra l'uno e l'altra ha quasi sempre come tema principale la parola SOTTOMISSIONE, e se sia giusto o sbagliato sottomettere un cane. A mio parere per ottenere dei veri risultati con un cane, l'unico vero modo è quello di "parlare" la loro lingua, adattarsi al loro linguaggio basato da sempre su un sistema gerarchico in cui un leader, un capobranco, un capo, chiamatelo come volete, prende delle decisioni che i gregari dovranno eseguire.
Il capobranco è ovviamente "eletto" dal resto del branco tramite delle sfide, dei confronti tra membri del branco, e alla fine chi risulterà più forte si aggiudicherà il ruolo di leader con la piena approvazione del resto del branco.
Detto questo è chiaro che per i cani avere un capo, e rispondere di tutto a lui non è un problema, e di conseguenza non è un problema essere sottomessi al proprio capobranco, perché da questo dipenderà il bene di tutti, in quanto essendo stato accettato come leader da tutti gli altri membri del branco, ha il diritto e il dovere di garantire stabilita e prosperità, assumendosi tutte le responsabilità dell'intero branco.
La parola SOTTOMESSO allora perché è diventata oggi come un qualcosa di negativo, perché l'uomo associa la parola SOTTOMESSO alla sofferenza, allo sfruttamento ecc???
Se invece di utilizzare la parola sottomesso si utilizzassero altri termini come ad esempio, ubbidiente, arrendevole, dimesso, docile ecc, le discussioni forse non ci sarebbero, eppure il concetto è lo stesso ma la parola sottomissione quando si parla di cani non è ammessa.
Per esempio all'interno di un azienda, i dipendenti sono in un certo senso sottomessi al padrone dell'azienda, nel senso che giusto o sbagliato che sia ogni loro azione e ogni loro mansione deve soddisfare le aspettative di chi comanda. Un muratore che lavora dipendente in un impresa, se gli venisse dato un incarico, non potrebbe fare di testa sua solo perché secondo la sua esperienza il procedimento risulterrebbe sbagliato, dovrebbe comunque seguire le indicazioni di chi sta "sopra" di lui, e in questo modo dimostrerebbe sottomissione, obbedienza, remissione.
Eppure quando si parla di cani la parola sottomissione è una vera e propria bestemmia, ma la verità è che l'unico motivo di tanta riluttanza per questo termine è l'ipocrisia e la falsità. Oggi il mondo dei cani si basa sulla menzogna, l'unico vero scopo degli addestratori/educatori è quello di illudere le persone che sfruttando il lato collaborativo dei cani, utilizzando l'empatia (PALLINA e BOCCONCINO), e avendo pazienza (ANNI A PERDERE TEMPO NEL CAMPETTO), tutto si risolve.
Io a tutti questi addestratori vorrei potergli proporre una piccola sfida, che consiste nello scegliere un cane, ovviamente con problemi seri, tenere quest'ultimo all'interno di una struttura idonea, affinché venga addestrato e recuperato solo ed esclusivamente davanti agli occhi di tutti tramite videocamere in funzione 24 ore su 24, insomma un vero e proprio Reality show, in cui il professionista dovrà ottenere tutto ciò che è possibile ottenere col cane, condotta senza guinzaglio, riporto, piste ecc, ne più ne meno di ciò che fa parte di una preparazione da IPO.
Oggi le persone non fanno altro che guardare programmi che si basano sulla realtà, o dovrebbero basarsi sulla realtà, perciò penso che sia giusto dare l'opportunità a questi professionisti (falsi moralisti) l'opportunità di dimostrare che tutto si può ottenere senza l'utilizzo di un collare a strozzo, senza mai imporsi sul cane, senza mai pretendere sottomissione, senza neanche l'ausilio di una pettorina dato che qualcuno afferma che che anche la pettorina nuoce gravemente alla salute del cane, senza utilizzare un collare fisso, senza mai alzare la voce col cane, e ovviamente senza mai imporsi fisicamente col cane, insomma chiedendo al cane di collaborare con gioia e serenità.
Io non ho e non ho mai avuto problemi a mostrare come lavoro, perciò che lo facciano anche gli altri, e che ovviamente dimostrino di ottenere gli stessi risultati che ottengono a porte chiuse dove e quando nessuno può vederli.
Perciò miei cari addestratori/educatori, che preferisco definire ciarlatani/buffoni, dimostrate con i fatti e non con le chiacchiere ciò che fate, e ciò che dite di saper fare e ottenere, e dato che vi definite degli ottimi PADRONI per i vostri cani, ricordate che anche la parola PADRONE può avere diversi significati, e nei paesi del terzo mondo, purtroppo ancora oggi, il PADRONE è colui che priva gli altri della propria libertà (LO SCHIAVISTA), e di conseguenza SOTTOMETTE il proprio branco, perciò niente di strano che in futuro non ci si potrà neanche definire padroni dei propri cani!!!
😉

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